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Il libro analizza sulla lunga durata storica la configurazione politica della Sicilia dove, fin dai Vespri, si crea un equilibrio particolare di poteri periferici che provano a erodere il potere centrale: questo sistema fondato su una complessa articolazione di conflitto e negoziazione (segno distintivo dell'ideologia nazionalautonomista) in cui un ruolo primario era giocato dal parlamento isolano nel suo relazionarsi con re e viceré, non poteva reggersi senza il ricorso alla violenza. Studiando i soggetti che avevano in carico questo aspetto del sistema politico isolano e seguendone la disgregazione e riapparizione sotto altre forme dopo il suo crollo nel 1816, gettiamo una luce, grazie a documenti inediti, su una questione su cui si sono susseguite ipotesi spesso fantasiose: le origini della mafia. Prefazione di Goffredo Fofi. Postfazione Enzo Ciconte.